Ognuno di noi è diverso, è cresciuto con insegnamenti diversi e ha vissuto esperienze diverse: questo ci aiuta (in parte) a spiegare come mai al mondo ci siano tante teste e tante idee. Ed è proprio la divergenza di pensieri, di opinioni e di modi di fare che spesso e volentieri porta alla nascita di controversie e di conflitti che, per essere sanati, richiedono il “perdono”. Per molte persone “perdonare” significa dimenticare ciò che è stato e giustificare il comportamento di chi ci ha fatto un torto: per questo motivo, in tanti casi, il perdono può rappresentare uno scoglio insuperabile pur sapendo che il rancore che perdura nel tempo, la rabbia e i conflitti non risolti possono compromettere, a lungo andare, la nostra salute emotiva e il nostro buonumore. Spesso il primo scoglio in tema di perdono nasce dalla difficoltà delle persone di accettare che le cose siano andate in un certo modo e che nulla di quanto successo in passato possa, ovviamente, essere cambiato. Anche a te, infatti, sarà capitato di fare ipotesi, congetture, spendere tempo ed energie pensando e ripensando a come sarebbero potute andare le cose se solo avessi agito in modo diverso, se solo avessi detto quella cosa invece di quell’altra. E’ vero o no?! In seconda battuta, spesso, il perdono viene visto dalle persone come un atto di debolezza, una sorta di “piegarsi” al potere e al volere di chi ci ha ferito. Insomma, l’idea di dover perdonare può addirittura essere stressante per le persone. Attenzione: perdonare non significa comprendere le ragioni di chi ci ha fatto male e nemmeno allinearci con i valori che hanno spinto quella persona a comportarsi in quel modo; significa invece crearci un’occasione per lasciar andare. Perdonare non significa dimenticare ciò che è stato, ma far sì che rabbia e rancore, poco alla volta, si dissolvano, permettendoci di metter da parte il risentimento per aprirci nuovamente alla vita. Prova a vedere la parola “perdono” come “PER-DONO”, dono per qualcuno. Quando perdoniamo, per chi è questo dono? Perdonare dal mio punto di vista è un dono che prima di tutto facciamo a noi stessi: liberandoci della rabbia e del rancore riusciamo a fare spazio per il nuovo che è in attesa di poter giungere a noi. Immagina il tutto come un bicchiere. Se il tuo bicchiere è pieno di risentimento e di rabbia verso una persona, come potrai riempirlo di emozioni positive che ti generano benessere? Prima il bicchiere va svuotato! Suggerimento pratico: non affidarti esclusivamente al potere del tempo! Non è che se litighi oggi con una persona e decidi di non affrontare più la questione, il tempo, magicamente, risolverà tutto. Anzi, probabilmente accadrà esattamente l’opposto: tu coverai sempre più rabbia e più rancore giorno dopo giorno e ne perderai in salute, in energie e in benessere. Il tempo è sì di aiuto, a patto che anche noi facciamo la nostra parte! Cosa fare quindi in caso di conflitto e discussione? Prendere carta e penna e iniziare a scrivere. Mettere nero su bianco l’evento che ci crea malessere responsabilizza la nostra mente e la aiuta a fare chiarezza: in questo modo avvieremo il processo di elaborazione di quanto accaduto, vedendo il fatto in sé da un punto di vista più oggettivo.   Redatto in via esclusiva per il portale Voglio Essere Me.