Prima del 2020, ovvero prima della pandemia, si iniziava un percorso psicoterapeutico inviati dal proprio medico di base che, dopo tanti esami (del sangue, dermatologici e del cuore) diagnosticava una sintomatologia di origine psicologica ed inviava allo psicologo-psicoterapeuta.
La pandemia e le numerose difficoltà rispetto ai lutti, traumi da ricoveri covid, traumi da malattia trascurati causa covid, difficoltà di accettare il distanziamento sociale, la solitudine: dai bambini agli adolescenti, agli adulti, la psicoterapia è stata sdoganata per quello che è: cura della sofferenza emotiva, cura dell’Anima (dal greco psychè “anima” e theraphéia “cura”).
La sofferenza può essere causata da un blocco o un conflitto emotivo che impedisce alla persona di vivere una vita appagante oppure può essere causata da un comportamento disfunzionale (per esempio troppo aggressivo o troppo accondiscendente) che ostacola o rompe e rovina relazioni significative.
Spesso, la richiesta di chi inizia una psicoterapia si esprime più o meno così “devo capire perché proprio ora ho questo sintomo, perché proprio ora mi trovo in questa difficoltà”. Questa ricerca corrisponde alla fase di diagnosi. Utilizzando strumenti specifici si identificano le origini; il primo passo per trovare modalità più adattive e funzionali.
Intraprendere un percorso psicoterapico consente di comprendere il significato del sintomo e la conseguente remissione di tutta la sintomatologia, attivando risorse e competenze che permettono di raggiungere una migliore qualità della vita e un miglior benessere personale.
Ricorda: iniziare un percorso con uno psicologo non significa essere pazze: è invece un grande gesto d’amore e di coraggio verso sé stesse!
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Redatto in via esclusiva per il portale Voglio Essere Me.