Ti sei mai resa conto di quanto sia rapido il processo attraverso il quale “etichetti” le persone e ti lasci influenzare dalla prima impressione?
In poco più di un battito di ciglia, il tuo cervello decide se la persona che hai di fronte può piacergli o meno!
E poi, cosa accade? Durante gli attimi successivi il tuo cervello andrà a confermare la valutazione appena fatta formulando certi pensieri piuttosto che altri.
Mi spiego meglio. Se la prima impressione dovesse esser stata buona, probabilmente ti ritroveresti a pensare cose del tipo:
- Ma guarda come parla bene questa persona!
- Che bel vestito che indossa!
- E come si muove bene!
Tenderesti quindi a trovare i lati positivi del tuo interlocutore, avvalorando la prima impressione avuta.
Discorso opposto nel caso di una non buona prima impressione:
- Ma si rende conto che quando parla non si capisce niente?!
- Ma come si è vestito questo?
- E come si muove male!
Cosa influenza la prima impressione?
Partiamo con il dire che la prima impressione non è mai oggettiva. Essa, infatti, è il frutto delle nostre esperienze passate, degli schemi mentali che ci portiamo dietro, degli stati d’animo che proviamo e di molto altro.
Ti faccio un esempio. Sei per strada con un amico quando incontrate un suo collega di lavoro. Il tuo amico ti presenta questa persona e tu, appena lo vedi, noti che ha lo stesso naso e le stesse espressioni corrugate del tuo vecchio partner, con il quale hai chiuso in malo modo la precedente relazione.
Quale prima impressione pensi che possa generare in te questo primo incontro? Una prima impressione positiva o, più probabilmente, una prima impressione negativa, fortemente influenzata dai tuoi ricordi e dal tuo passato?
Nel mentre, cosa accade con il nostro interlocutore?
Quando “bocciamo” una persona in seguito ad una non buona prima impressione, anche se non intendiamo esprimere a parole il nostro disappunto, lo faranno per noi il nostro non verbale e para verbale! Questo perché con le parole si può mentire, mentre con il corpo è molto molto molto molto più difficile riuscire a farlo!
Se una persona non ci piace, tenderemo, ad esempio, a fare un passo indietro, cercando di creare distanza tra noi e lui/lei. Oppure, se siamo seduti ad una scrivania, cercheremo di posizionare fisicamente gli oggetti che abbiamo a portata di mano (penne, fermacarte, bottigliette d’acqua) tra noi e il nostro interlocutore in modo da comunicare, in modo non verbale, la nostra volontà di creare “separazione”. O, ancora, potremmo manifestare la nostra chiusura con le braccia conserte, le gambe rigide e piuttosto serrate.
Attenzione! Siamo rapidi ad emanare giudizi ma, allo stesso tempo, siamo molto lenti a modificarli! Solo il tempo ci aiuta a rivelare le persone per come sono realmente.
Cosa fare quindi in questi casi?
- Evita di basarti unicamente sulla prima impressione. Finirai per relazionarti con le persone solo in funzione delle tue simpatie o antipatie.
- Non cercare a tutti i costi conferme che diano valore alla tua prima impressione. Se arrivano spontanee, bene, altrimenti, lascia che il tempo faccia il suo corso.
- Integra con il tempo tutte le informazioni che giungono a te e che raccogli su quella determinata persona. Ti aiuteranno a creare un’immagine completa.
Quindi, si è spacciati?! La prima impressione dipende esclusivamente dai ricordi, dalle esperienze, dallo stato emotivo di chi ci giudica?
No! Ognuno di noi ha il potere di agire su determinati fattori che possono garantire maggiori probabilità di successo. Scoprili leggendo qui!
Quanto ti “brucia” non riuscire a far sempre una buona prima impressione? Fammelo sapere commentando nel box che trovi qui sotto!
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Redatto in via esclusiva per il portale Voglio Essere Me.