Tutti fanno degli errori, tutti hanno delle imperfezioni, tutti prima o poi si pentono di qualcosa che, a posteriori, si rendono conto di aver detto “fuori luogo”: non tutti però riescono a perdonare e a far pace con sé stessi.
Spesso e volentieri, infatti, l’errore commesso viene percepito unicamente come un mero sbaglio che offre alla persona molteplici pretesti per iniziare un’attività di auto-accusa, dove il giudizio costante verso ciò che è stato finisce, a lungo andare, con l’intrappolare l’individuo.
Cosa accadrebbe invece se considerassimo quelli che fino ad oggi abbiamo chiamato “errori” come “esperienze e fonti di insegnamento”? Se imparassimo a guardarci indietro con più amore, accettando con maggior serenità i nostri difetti e le nostre imperfezioni? Cosa accadrebbe se riuscissimo ad associare allo sbaglio la chiave del nostro successo?
Da infelicità e sofferenza passeremmo ad una condizione di bontà e perdono che aprirebbe le porte alla vita che veramente desideriamo vivere.
Chi approccia un percorso di crescita personale spesso rileva il bisogno di perdonare sé stessa per:
- aver dato priorità a soddisfare le esigenze e le richieste degli altri, mettendo sempre in secondo piano le proprie;
- essersi sottovalutata e non aver creduto di essere abbastanza;
- aver commesso errori e sbagli in passato;
- non accettarsi completamente e per non amarsi in modo incondizionato.
Come respiro e consapevolezza possono esserci di aiuto?
Ti sarà capitato di notare quanto il tuo respiro cambi in funzione della situazione che stai vivendo; momenti di ansia e stress sono caratterizzati da respirazioni totalmente diverse rispetto a momenti di tranquillità e spensieratezza.
Perché quindi prestare attenzione al modo in cui respiriamo? Perché questo ci consente di allontanarci e prendere le distanze dai pensieri, dalle paure, dalla rabbia che stiamo vivendo, osservandoli senza giudizio e avviando il processo che, con il tempo, ci permetterà di “lasciar andare”.
Come puoi iniziare? Dal metterti in una posizione comoda e dal prestare attenzione all’aria che entra e che esce dalle tue narici, osservando il petto o la pancia che si gonfiano e si sgonfiano al ritmo del tuo respiro.
Mentre resti concentrata su questo, osserva la tua mente. Quali pensieri fai? Quali emozioni provi? Osserva tutto questo senza giudizio, restando il più possibile nel qui ed ora.
Ricorda: il respiro è una base sicura alla quale puoi sempre ritornare per (ri)provare benessere, anche in momenti di vita particolarmente delicati, come la gravidanza.
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Redatto in via esclusiva per il portale Voglio Essere Me.