Cosa mangiare a pranzo o dove andare in vacanza.
Come vestirci al mattino o che strada fare per arrivare da un capo all’altro della città in orario di punta.
Cosa dire e cosa non dire.
Come comportarsi con il proprio partner e come reagire di fronte ad una certa situazione.
Che ci piaccia o no, la nostra vita è costellata di scelte, dalle più semplici alle più complesse e rischiose.
Il processo decisionale è il processo attraverso il quale scegliamo l’alternativa ritenuta più favorevole tra le opzioni possibili.
E se ci dovessimo trovare di fronte a due opzioni egualmente favorevoli? Quale scegliere?
O se le opzioni fossero parecchie, come scremare e arrivare alla soluzione migliore?
Nel processo decisionale, sono diversi i fattori che intervengono e che ci portano a scegliere una strada piuttosto che un’altra.
In cima alla lista, abbiamo le esperienze precedenti.
Aver vissuto in passato esperienze decisionali positive porterà la nostra mente a vivere in modo ottimale il processo decisionale attuale. Completamente diverso, invece, è il caso di esperienze decisionali negative: se in passato abbiamo collezionato una o più esperienze negative in merito alla presa di decisione, saremo reticenti a decidere di nuovo poiché riteniamo che le esperienze passate possano condizionare (negativamente) quelle presenti. In questo caso, la domanda da farsi è: “cosa mi fa credere che le esperienze negative del passato debbano necessariamente riproporsi anche nel presente?”.
In aggiunta alle esperienze precedenti, anche le emozioni e le sensazioni che proviamo influenzano le nostre scelte. Che differenza c’è tra prendere una decisione in una condizione di rabbia e prendere una decisione quando viviamo uno stato emotivo gioioso e positivo? Un abisso direi!
Il giudizio degli altri è un altro fattore da considerare e che spesso ha un ruolo cruciale nella presa di decisioni. Cosa penseranno gli altri di te se dovessi scegliere (o non scegliere) di fare quella cosa? O se dicessi (o non dicessi) quella cosa? Entrare in questo circolo vizioso di pensieri potrebbe addirittura bloccarci.
A tutto questo si aggiungono poi il fattore abitudine e la reticenza che spesso e volentieri abbiamo nell’imbatterci in qualcosa di nuovo. In fondo, perché dovremmo lasciare la strada vecchia che ben conosciamo per non si sa bene cosa?
Come sappiamo però, il cambiamento è parte costante delle nostre giornate e il processo di cambiamento è strettamente collegato al processo decisionale.
Come fare quindi per prendere “buone decisioni” e vivere bene?
Occorre migliorare il processo decisionale.
Ecco alcuni suggerimenti per te!
- Per prima cosa, chiediti qual è esattamente l’obiettivo che vuoi raggiungere prendendo quella decisione. Potrebbe esserti utile, ad esempio, scriverlo nero su bianco per fare chiarezza nella tua mente e responsabilizzarti in merito.
- Abbi cura di raccogliere tutte le informazioni che ritieni importanti per la decisione in questione; questo ti aiuterà a costruire un quadro completo.
- Individua le strade percorribili e valutale prendendo in considerazione pro e contro, vantaggi e svantaggi di ognuna. Se può esserti di aiuto, prendi carta e penna, dividi il foglio a metà con una riga, a sinistra scrivi “cosa succede se lo faccio” e a destra scrivi “cosa succede se non lo faccio”. Datti poi il tempo necessario per popolare le due colonne con tutte le considerazioni che ti vengono in mente: a quel punto potrai prendere la tua decisione in modo più agevole.
- A decisione presa, ricorda sempre di proiettarti nel futuro e di provare a sperimentare mentalmente come sarà la tua vita una volta scelta quella determinata opzione. Prova a verificare quanto prendere quella decisione ti fa sentire allineata ai tuoi valori e che sensazioni si generano in te all’idea di percorrere quella determinata strada.
Vuoi vivere meglio?
Inizia a prendere decisioni migliori PER TE!
Redatto in via esclusiva per il portale Voglio Essere Me.